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Una suite di pezzi composti negli anni ’70 dai Genesis, celeberrimo gruppo britannico. La trascrizione è stata realizzata con grande maestria dal pianista canadese David Myers che è riuscito a creare un ponte tra il mondo della musica classica e l’universo del rock progressivo ottenendo una versione per pianoforte di straordinaria bellezza. Non una semplice riduzione pianistica ma un complesso e particolareggiato lavoro di ricerca sonora che tuttavia mantiene inalterata l’autentica e articolata struttura armonica di ogni singolo brano.

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Quando negli anni ’70 mi accostai per la prima volta alla musica dei Genesis frequentavo il Conservatorio e fu proprio l’introduzione pianistica del brano Firth of Fifth ad attirare la mia attenzione sul gruppo britannico, lasciandomi affascinato sin dal primo ascolto. In breve tempo, assieme a Bach, Schumann, Debussy, Bartók, autori che amavo, ascoltavo e studiavo in quel periodo, ci fu anche uno spazio dedicato ai Genesis. Curiosamente ritrovavo nella loro musica frammenti melodici, armonici, ritmici e strutturali che mi riconducevano ai compositori sopra citati. In effetti furono proprio i Genesis i precursori di quella nuova corrente compositiva denominata rock progressivo che verso la fine degli anni sessanta, ma principalmente negli anni settanta, portò diversi gruppi (per citarne solo alcuni i King Crimson, gli Emerson Lake and Palmer, Il Banco del Mutuo Soccorso, la Premiata Forneria Marconi) a concepire una nuova espressione musicale che includeva elementi provenienti da altri generi musicali, come la musica classica, il jazz, la musica sperimentale e la musica elettronica. Il nucleo originario dei Genesis composto da Peter Gabriel, Tony Banks e Mike Rutherford nacque a metà degli anni ’60 all’ombra della Charterhouse School, prestigiosa scuola privata nei dintorni di Londra.

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In seguito si unirono al gruppo anche Phil Collins e Steve Hackett, dando origine alla formazione del “periodo d’oro”, dove le peculiarità di ciascun
componente, alternandosi e fondendosi assieme, originarono lo stile Genesis, unico e inconfondibile, caratterizzato dall’uso frequente di strumenti classici, dalla scelta di melodie ed armonie lontane dalla consueta progressione blues, spesso classicheggianti ed ambiziose, alle volte anche di estremo lirismo e senso epico. Altre peculiarità erano la predilezione per brani piuttosto lunghi rispetto ai canonici 3 o 4 minuti delle canzoni dell’epoca, la creazione di arrangiamenti ricercati e complessi, l’utilizzo di tempi composti ed inconsueti con frequenti cambi di tempo, intensità e velocità nel corso di uno stesso brano.

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Tuttavia la cosa veramente straordinaria era che nella quasi totalità dei brani tutte e cinque le anime del gruppo partecipavano alla creazione del concept di fondo ed all’elaborazione della linea tematica. Nel recital verranno eseguite alcune tra le più belle pagine degli album Nursery Cryme, Foxtrot, Selling England by the Pound, A Trick of the Tail e Wind and Wuthering, appartenenti al “periodo d’oro” del famoso gruppo britannico, nell’originale ed accattivante trascrizione pianistica di David Myers che ne esalta il complesso e articolato mosaico di suoni fino ai più piccoli dettagli, riuscendo a creare un ponte tra il mondo della musica classica e l’universo del rock progressivo, con una versione per pianoforte di straordinaria bellezza. Non una semplice riduzione pianistica ma un complesso e particolareggiato lavoro di ricerca sonora che tuttavia mantiene inalterata l’autentica ed articolata struttura armonica di ogni singolo brano.

Paolo Chiarandini

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COPYRIGHT PAOLO CHIARANDINI 2024

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